Il nostro approccio è di relazione diretta con il nascituro: il bambino che nasce a 23 settimane di gestazione e ha segni di vitalità è sempre rianimato e portato in terapia intensiva.

Di fronte a una nascita a 22 settimane, prima di tutto cerchiamo di capire qual è la vera età gestazionale, sapendo che anche pochi giorni fanno la differenza.
Poi, al momento del parto, teniamo conto dei segni clinici”.

Una valutazione secondo scienza e coscienza, fattore oggettivo ed essenziale.
Proprio in considerazione dei risultati riportati da una serie di studi reperibili in letteratura nonché dalla possibilità che il neonato possa godere di vita autonoma già a 22 settimane + 3 giorni, nel corso degli ultimi anni si è aperto il dibattito relativo alla necessità di abbassare il range dell’età gestazionale entro la quale è possibile ricorrere all’aborto terapeutico.

Ovviamente, queste controversie sorgono in virtù di una sostanziale differenza tra le possibilità che la medicina aveva in termini di assistenza al neonato prematuro all’epoca in cui fu proclamata la legge e quelle che invece esistono oggi.

I dati riportati all’interno dello studio statunitense fanno sperare che in futuro, grazie allo sviluppo di nuove e sempre più raffinate tecnologie, le probabilità di sopravvivenza dei piccoli nati prematuramente siano incrementate.

 

Fonte Bibliografica

Premature Babies May Survive at 22 Weeks if Treated, Study Finds

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