vistaneonatoNumerose equipe di ricerca, si dedicano allo studio della percezione e cognizione visiva dell’infanzia.
Si è recentemente scoperto che, a differenza di ciò che si pensava, i bambini durante i primi giorni della loro vita non vedono solo in bianco e nero, ma hanno la percezione di alcuni colori anche se con modalità limitate.

L’acuità visiva nei neonati
Durante i primi 5 giorni di vita dei bambini l’acuità visiva (ovvero la capacità dell’occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto) è pari solo al 5% di quella di un adulto, quindi tutto appare al neonato molto sfocato e solo a circa 30 cm di distanza può riconoscere un volto.
Già dai due mesi, però, un bambino è in grado di distinguere il rosso dal verde e a tre-quattro mesi, riconosce il blu ed il giallo, purché siano di tonalità intense.

A sei mesi, poi, la visione dei colori e l’acuità visiva sono paragonabili a quelli di un adulto.
Sempre in questo periodo si sviluppa il coordinamento tra i due occhi, che permette di percepire la profondità e la visione stereoscopica. Tale sistema otterrà il suo pieno sviluppo verso i 10 anni circa del bambino.

La ricerca che studia l’universalità dei colori
Una ricerca realizzata nel Baby Lab dell’università del Sussex (UK) ha visto coinvolti ben 170 bambini tra i due e i quattro mesi ed ha rilevato che già alla nascita un neonato “conosce” le categorie dei colori e li divide in cinque grandi gruppi: rosso, blu, verde, giallo e viola.
Le stesse categorie vengono utilizzati per i bambini appartenenti a tutte le lingue del mondo.

Dunque i colori sarebbero universali … [SEGUE]

 

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