Va tutto benissimo, gravidanza fisiologica, io sempre più convinta della mia scelta rifaccio il corso Pre-parto con un altro umore, da combattente; una sfida con me stessa e col mio corpo, la mia natura.
Tutte le persone attorno a me, pensavano fossi matta perché da che mondo è mondo, si dice che dopo un cesareo, per forza ci deve essere un altro cesareo.
Il mio compagno, mia mamma, zia… insomma tutti molto titubanti e convinti che sarebbe finito con un nuovo cesareo.
Un lunedì pomeriggio, a 39+3 vado dal mio ginecologo per un controllo (ero quasi al traguardo) e visitandomi, dice che purtroppo sembro essere molto lontana dal parto, il mio collo dell’utero ancora molto lungo e non si era accorciato dalla visita precedente: quindi mi parla già di programmare un eventuale cesareo.
In ambulatorio volevo piangere ma mi sono trattenuta, anche se ha capito il mio umore perché mi ha chiesto se c’era qualcosa che non andava.
Vado a fare la spesa, torno a casa dal mio bimbo, ceniamo e dalle 21 inizio ad avere contrazioni, senza dolore o altri sintomi, solo pancia dura.
Pensavo, ora metto a letto il bimbo, sul divano mi rilasso e sicuramente passano, deve essere la stanchezza… SEGUE
Grazie per il tuo racconto.
Anche io ho avuto un cesareo d’urgenza dopo 12 ore di dolori infiniti… Purtroppo la stanchezza mi ha fatto salire la febbre alta e quindi proprio mentre iniziavo a spingere hanno optato per un cesareo d’urgenza contro tutta la mia volontà… Ho pianto tanto, a volte ci penso, ma poi guardo il bimbo e ogni tristezza svanisce.
Spero però di poter avere anche io il parto naturale che tanto sognavo.
Il tuo racconto mi fa impressione, perché sembra la mia storia: primo cesareo e senso di insoddisfazione e seconda gravidanza portata avanti col desiderio, supportato da tutti, medici e familiari, di fare un vbac. L’unica sostanziale differenza è l’esito: io ho avuto il mio TOC (travaglio di prova) e stava davvero andando tutto a meraviglia, finché a me si è rotto davvero l’utero. L’unica cosa su cui posso rassicurare è che il dolore non può passare inosservato, neanche sotto epidurale. Non lo dimenticherò mai. Per fortuna eravamo in un ospedale di primo livello, tutto è andato come doveva andare, io e il mio bambino siamo vivi, stiamo benissimo.
Con questo non rinnego la mia scelta, dico solo che quando leggiamo certe statistiche, sebbene riportino percentuali molto basse, dobbiamo sempre tener presente che quello 0,1% puoi essere tu. Io sono stata quello 0,1%. E non ho avuto il mio VBAC, nonostante ci fossero tutti i presupposti. E dopo aver letto decine e decine di racconti come il tuo, è stata dura e mi ci è voluto del tempo per fare pace con me stessa.
Buona vita a tutti