In pausa pranzo le contrazioni non passano.
Chiamo il mio compagno, viene a casa, ci laviamo e le contrazioni sono sempre più vicine, ogni 3 minuti circa.

Corriamo in ospedale e salgo in reparto, sono le 13:45.
Mi visitano e la dilatazione è di 4 cm.

Corro in sala parto tra una contrazione e l’altra, faccio il tracciato e poi via sotto la doccia.
Le contrazioni sono sempre più forti, ma non ho provato quel dolore di cui tutte mi avevano avvisata, non ho creduto di morire.

È stato tutto così naturale.
Dopo poco mi si sono rotte le acque e via sul lettino a spingere; sentivo la necessità di spingere, come se il mio corpo sapesse.
Prima spinta, mi fermo, sento bruciare, seconda spinta, la perdo di nuovo, ultima spinta decisiva: sento uscire la testa, che liberazione!

L’ostetrica che mi dice che ci siamo quasi, ultima spinta, ed eccolo: piange a fa subito la pipì addosso all’ostetrica. Sono le 16:31.

 

Disclaimer
I dettagli sui nomi degli ospedali o dei professionisti, vengono omessi o modificati dalla redazione per evitare ogni relazione con gli specifici punti nascita. I contenuti scelti sono tratti dai raccolti nel forum di Mammole o pervengono direttamente alla redazione segreteria[at]mammole.it e la pubblicazione viene rilanciata su tutta la rete del network, che è costituita da centinaia di pagine FB dei vari ospedali locali. I racconti non possono essere pertanto riconducibili a nessun luogo di nascita preciso, la pubblicazione sulla pagina del singolo reparto non lo identifica come un evento avvenuto nella specifica struttura.

Veronica

 

 

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