Mi faccio un’altra doccia, con la speranza di attenuare il dolore e nel frattempo chiamano il mio ragazzo per entrare (era andato in macchina nel frattempo a riposare, il giorno prima aveva lavorato 15 ore e non aveva dormito).
Mi fanno camminare in corridoio con la speranza di far partire il travaglio. A mezzogiorno mi mettono il tracciato ma io ho la sensazione di spingere. Mi dicono che non ero ancora pronta ma di cercare di respirare e rilassarmi.
Nel bel mezzo di una contrazione, il mio ragazzo sviene (verrà portato al PS con tanto di trauma cranico!) e io comincio a disperare, pensavo non ce l’avrei fatta senza di lui.
Passa il tempo e nel frattempo sono dilatata di 5 cm e chiedo di essere portata in vasca (il mio sogno era partorire in acqua).
Mi portano in vasca e lì parte il travaglio vero e proprio. Io sento sempre di più il bisogno di spingere ma sono stanchissima.
Le ostetriche (i miei angeli custodi)… [SEGUE]