Era ottobre quando scopro di aspettare il mio primo figlio.

Scadenza il 30 giugno, ma io speravo nascesse il 3 luglio per una questione di numeri e il mio cucciolo sembra saperlo.
Erano 03:30 del 3 luglio quando, spenta da poco la tv (non dormivo molto), mi sveglio con una strana sensazione, avevo le mutandine bagnate.

Pensando di aver fatto pipì e di non essermene accorta, vado in bagno, mi lavo e metto le mutande pulite. Tornando in camera vedo le gocce per terra e capisco di aver rotto le acque.
Sveglio il papà dicendo: amore, ci siamo ho rotto le acque!

Con tutta la calma preparo le cose per andare in ospedale, prendo tutto l’occorrente e ci mettiamo in macchina. Alle 5 circa arriviamo in ospedale e mi mettono in tracciato.

Mi fanno la visita e sono dilatata di 2 cm.
Alle 06:00 mandano via il mio ragazzo (causa Covid) e mi accompagnano in stanza, dicendomi che se le contrazioni si fossero intensificare avrei dovuto avvisare.
Sono le 9:30 e le contrazioni cominciano ad essere più forti e, dopo aver fatto una doccia infinita, chiamo le infermiere che mi accompagnano in sala travaglio.

Mi faccio un’altra doccia… [SEGUE]

 

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