L’ avventura più straordinaria della mia vita inizia il 27 marzo. Ci avviamo in ospedale quella stessa mattina, io, mio marito, mia mamma e mia suocera. Era prevista l’ induzione poiché il termine della gravidanza era il 19 marzo. Ci ho messo un po’ di tempo ad accettarlo, ma affronto la situazione con decisione: non vedevo l’ ora di incontrare la mia bimba.

Alle 11 di mattina inizia l’induzione.
Il primo giorno passa tranquillamente, con qualche doloretto qua e là ma niente di particolarmente intenso.

Il secondo giorno calma piatta; in tutto ciò la tensione incominciava a farsi sentire. Il terzo giorno si riprova con un’altra strada per indurre il mio travaglio. Ormai l’impazienza si fa sempre più forte, e così passa indisturbata anche la terza giornata.

La sera il mio ginecologo decide di scollarmi le membrane!
Vado a letto con la consapevolezza che se nulla sarebbe cambiato il giorno successivo si dovrà ricorrere al cesareo.

La notte i dolori iniziano ad intensificarsi e al mattino seguente durante la visita il mio ginecologo mi dice che siamo a 2 cm!
Non ci potevo credere: piano piano stava iniziando il travaglio, finalmente la strada che mi portava alla mia bimba si faceva più chiara. Mi vengono rotte le membrane e di lì a poco sono iniziate le contrazioni!

Mi trasferiscono subito in sala travaglio insieme a mio marito… SEGUE

 

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