Arrivata lì mi hanno visitato e il ginecologo mi ha comunicato che ero già dilatata di 4 cm!
Ho pensato che tutto sommato il dolore era abbastanza sopportabile.

Sono stata ricoverata e ben presto le contrazioni sono diventate sempre più forti e non riuscivo ad “accoglierle” come mi consigliava l’ostetrica ma mi irrigidivo per il dolore, così l’ostetrica mi ha proposto di entrare in vasca.
In acqua le contrazioni inizialmente erano più attenuate e il dolore più gestibile, ma ben presto il dolore era diventato incontenibile!
Ero a 6 cm di dilatazione con contrazioni dolorosissime ogni 3-4 minuti.

A quel punto hanno deciso di rompere il sacco per facilitare la discesa del piccolo, che si trovava ancora troppo in alto.
Dopo 20 ore dalla prima contrazione, una notte in bianco, il dolore che non mi lasciava respirare e la dilatazione che non accennava a aumentare ho chiesto di fare l’epidurale – anche se mai avrei creduto di volerla fare.

Con l’epidurale finalmente sono riuscita a riposare tra una contrazione e l’altra.
Le contrazioni erano sempre regolari ogni 2-3 minuti, forti ma il dolore era controllabile e io riuscivo ad accogliere finalmente ogni singola contrazione facilitando la discesa del mio cucciolo.

Finalmente alle 20.00 mi hanno detto che ero dilatata, che il bambino era in posizione e che era il momento di spingere.
Le bravissime ostetriche mi hanno fatto sperimentare varie posizioni: a carponi, sul lettino, piegata sulle ginocchia, sullo sgabello, e alla fine mi sono sentita bene proprio sullo sgabello con il mio compagno dietro a sostenermi e a darmi coraggio.
Dopo un’ora e mezza di spinte ho avvertito un forte bruciore e con le mani ho toccato la testa.

A quel punto ho recuperato tutte le ultime forze rimaste e ho spinto con tutta me stessa.
Il primo maggio 2020 alle 21.24 è finalmente nato il mio amore Matteo.

Il parto è stata l’esperienza più dura, vera e emozionante di tutta la mia vita.
Durante il contatto pelle a pelle ho sentito tutto il calore della mia famiglia: Marco e Matteo.

Vanessa

 

 

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I dettagli sui nomi degli ospedali o dei professionisti, vengono omessi o modificati dalla redazione per evitare ogni relazione con gli specifici punti nascita. I contenuti scelti sono tratti dai raccolti nel forum di Mammole o pervengono direttamente alla redazione segreteria[at]mammole.it e la pubblicazione viene rilanciata su tutta la rete del network, che è costituita da centinaia di pagine FB dei vari ospedali locali. I racconti non possono essere pertanto riconducibili a nessun luogo di nascita preciso, la pubblicazione sulla pagina del singolo reparto non lo identifica come un evento avvenuto nella specifica struttura.

 

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