Urlo, con forza, con violenza, con tutto il fiato che ho in corpo.
Chiedo l’epidurale, che mi viene fatta a piccole dosi, perché ora si che mi sto dilatando velocemente.

Ricordo i massaggi di mio marito, sulle gambe in tensione e poi la contrazione più forte in assoluto, che mi dice che ormai tu sei lì, sei quasi vicino a me.
Chiedo di chiamare l’ostetrica, ora voglio spingere non sono più le stesse contrazioni. Posso vederti attraverso uno specchio, posso ammirare la tua voglia di nascere e lì capisco che sono fortissima.

E’ il momento, dopo giorni di stanchezza, di farti venire al mondo, di regalarti la vita.
E alle 18.29 del 4 giugno dopo due spinte grido l’amore e ti stringo tra le mie braccia.

Sei bella da togliere il fiato e sei nostra.
Non penso più a nulla, solo che sono una mamma felice, che ho sul petto tutto ciò che desidero e che ti amerò sempre.

Sara

 

 

Disclaimer

I dettagli sui nomi degli ospedali o dei professionisti, vengono omessi o modificati dalla redazione per evitare ogni relazione con gli specifici punti nascita.

I contenuti scelti sono tratti dai raccolti nel forum di Mammole o pervengono direttamente alla redazione segreteria[at]mammole.it e la pubblicazione viene rilanciata su tutta la rete del network, che è costituita da centinaia di pagine FB dei vari ospedali locali. I racconti non possono essere pertanto riconducibili a nessun luogo di nascita preciso, la pubblicazione sulla pagina del singolo reparto non lo identifica come un evento avvenuto nella specifica struttura.

 

 

 

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