04/06 Un’altra mattina arriva e stavolta la fettuccia ha fatto il suo effetto.Sono molto stanca, ma ora riesco a riconoscere i veri dolori.
Mi mandano in doccia, ma ho i brividi di freddo e quindi chiedo di uscire. Chiedo di farmi visitare perché i dolori sono davvero forti, ma la mia dilatazione è pari a zero.

Sono nervosa, mi viene da piangere, non solo dal male, ma perché non mi sto dilatando.
Mi metto a letto, in una posizione “comoda” ma subito dopo rompo le acque, quelle vere. Forse è il momento… no, mi mandano in vasca.

Sembro Tarzan appesa a quella liana, le due ore e mezza più forti della mia vita, dove provo un misto di paura e una forza immensa.
Urlo, respiro, mi contraggo, sento che sto per morire e l’attimo dopo rinasco. L’ostetrica entra in sala parto e mi dice che se sono abbastanza dilatata posso fare l’epidurale e io penso che la amo profondamente.

Mangio quello che riesco ed eccitata mi avventuro nella stanza dove darò alla luce mia figlia.
Un colore di Provenza che mi rilassa, solo per qualche minuto, fino a quando aumentano le contrazioni e anche la voglia di urlare.

Urlo, con forza, con violenza, con tutto il fiato che ho in corpo…  [SEGUE] 

 

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