Potrete ben capire che il mio stato psico-fisico era ai minimi storici: piangevo per l’intera giornata, mangiavo poco niente e dentro avevo un grosso macigno sullo stomaco.
Mai avrei immaginato che dentro di me, invece, c’era molto di più; qualcuno che, nonostante tutto, si era attaccato alla vita e ha fatto di tutto per viverla.
Fino alla fine di Dicembre, questo “ciclo irregolare” era presente e puntuale.
Una volta scomparso, la pancia inizia a mostrarsi nella sua forma più bella, ma, ai miei occhi, era solo un problema, era qualcosa di inaspettato che non sapevo come gestire.
Le mie giornate erano costellate di paure, di incertezze, di “e adesso come faccio?
Devo finire i miei studi interrotti per seguire l’attività di famiglia, i miei cani fanno attività quattro volte a settimana, ho appena avuto un nipote che voglio godermi, il mio compagno mi ha sempre detto che non vuole figli, con il lavoro come potrò organizzarmi…”. E tutto questo tormento ha fatto sì che tardassi nel prendere appuntamento per una visita, un controllo, un capire a che punto eravamo e se il bambino stava bene.
Ero paralizzata
Finché, una notte faccio un sogno inaspettato, che ha riempito il mio cuore.
Ho sognato la mia amata nonna Eleonora, defunta ormai da sette anni, che mi diceva “Puppy (così mi chiamavano in famiglia, da leggere proprio come si scrive), stai tranquilla. Sarà una bambina e sarà in salute”. Da quel sogno, mi faccio forza, prendo coraggio e fisso una visita per il venerdì 14 Febbraio.
Diciamo che quella visita non l’ho mai fatta… [SEGUE]