Questa è la storia di un parto inatteso, di un parto fatto di paure, di rischi e di lacrime.

La nostra storia ha dell’incredibile, sembra uscita da una serie tv.
Eppure, vi posso garantire che è tutto vero.
É il 12 Febbraio 2020, un mercoledì qualunque di un Febbraio freddo con timidi raggi di sole.

Io inizio ad avere un bel pancino tondo, ma ancora nessuno se ne è accorto, vuoi per i vestiti abbondanti, vuoi perché non mi sono mai fermata (pensare che il venerdì precedente avevo fatto agility coi miei cani… sì, col senno di poi, anche io mi sono data dell’incosciente), vuoi perché non l’avevo detto a nessuno.

Quel giorno mi reco a lavoro come sempre, come se nulla fosse, io abituata a spremere le mie energie fino all’ultimo. Lavoro nell’attività di famiglia, un’armeria per la precisione, con mio papà e un dipendente. Quel mercoledì, in pausa pranzo rimango da sola in negozio (aperto con orario continuato): l’appetito è assente, avevo solo voglia di rilassarmi un po’.

Così, decido di dedicarmi una mezz’ora scorrendo vestiti in saldo e scambiandomi messaggi con mia mamma, fino a quando avverto delle perdite.

Vado subito in bagno e trovo del sangue rosso vivo nelle mutande.
Inizio ad allarmarmi, ma decido di stare tranquilla e capire l’evolversi della situazione.
Così, mi rimetto a sedere, cerco di tranquillizzarmi e riprendo le mie ricerche da dove erano state interrotte.

Nemmeno il tempo di pensarlo, che ho avvertito come una perdita di acque… [SEGUE]

 

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