Prima gravidanza, entrata in maternità il giorno stesso del lockdown, si può solo immaginare lo stato d’animo e l’ansia.

Fortunatamente la mia piccola aspetta proprio fino all’ultimo, si vede che aveva capito che la sua mamma voleva almeno rivedere la sua famiglia prima di darla alla luce.

Arriva il giorno della scadenza il 5 maggio, iniziano i primi dolori, ma comunque sopportabili tanto che dico a mio marito di andare tranquillamente al lavoro. Passa la notte e al mattino i dolori iniziano ad essere più forti ma comunque non regolari, dico a mio marito di rimanere con me perché sento che è la giornata giusta.

Passo tutta la giornata a camminare avanti e indietro, anche perché durante il corso online con l’ospedale, data la situazione Covid, ci avevano spiegato di aspettare il più possibile e di stare a casa anche perché, una volta in ospedale, finché non si è quasi alla dilatazione totale il marito non poteva entrare.

Alle 15.00 dico a mio marito di andare in ospedale, contrazioni forti e abbastanza vicine, iniziavano ad essere parecchio fastidiose.
Mi visitano dopo il monitoraggio ma dilatata solo di 1 cm, mi rimandano a casa.

Faccio allora una bella doccia calda… [segue]

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