Ho cominciato a piangere, avevo paura, cosa vuol dire che la mia bambina non cresce?
Cosa succederà! Nooo… io ho paura dell’induzione, voglio un parto naturale, ci speravo tantissimo! Babbo cercava di consolarmi, mi accarezzava, sapeva quanta paura avessi, mi promise che sarebbe stato sempre lì pronto a sorreggermi, intanto prendeva i fogli e continuava a parlare con la dottoressa, “venite stanza 10 letto 1”.

Eccomi sistemata a letto, ho chiamato la mamma per avvisarla ed alcune amiche che mi supportavano.
La giornata passava, la sera si avvicinava e la mia ansia aumentava. Babbo era sempre lì, con una parola giusta. Ecco che arrivano le 23:30.

L’ostetrica entra in camera chiedendomi se volessi fare pipì perché poi la dottoressa mi avrebbe indotto con gel dopodiché mi avrebbe attaccato il tracciato e se entro l’una non fosse partito il travaglio babbo sarebbe dovuto andare a casa per poi tornare la mattina.

Oddio stare senza babbo per me era davvero pauroso, avevo bisogno delle sue rassicurazioni.
Ore 00:00 tracciato. Sento il tuo cuore che batte forte. Stai bene piccoletta, ce la faremo!

Ore 01:00 zero dolori, babbo deve andare, piango, lui affranto va a casa!
Lo avrei chiamato subito al primo cambiamento.

Provo a riposarmi, chissà cosa mi accadrà da ora in poi.
Chissà quando e come partirà il travaglio, le contrazioni. Ho paura, ma sento ancora il tuo cuore battere forte. Ore 3:50 mi sento bagnata, le acque, si sono rotte!

Chiamo l’ostetrica, mi visita, il sacco si era rotto solo in alto… SEGUE

 

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