Guardo l’orologio, le 5, chiamo Jacopo, che aveva appena timbrato il cartellino, gli dico “non c’è fretta, non allarmarti, ma mi si sono rotte le acque” e chiamo mia sorella che mi aveva chiesto di essere avvisata subito. Arrivano entrambi poco dopo e andiamo in ospedale. Mi fanno un primo monitoraggio, mi visitano e raccolgono i dati, non avendo fatto il day hospital.
Dilatazione pochi cm, contrazioni non troppo vicine.
Mi dicono che può essere una cosa lunga essendo il primo parto e, per accelerare le cose (a mio parere perchè ero solo a 36settimane), mi fanno lo scollamento delle membrane e mi consigliano di prendere l’olio di ricino (per pulire l’intestino e per aumentare le contrazioni).
Nel frattempo mi hanno assegnato una camera, dove ho svolto tutto il travaglio. Faccio una prima doccia, seguendo il loro consiglio, per rilassarmi un po’, e prendo l’olio. Mi rendo subito conto che funziona! Avevano mandato a casa sia il mio compagno che mia sorella, perché i medici pensavano che avrei partorito verso sera. Ma già verso le 12.30 non riesco neanche a pranzare, mi dondolo e sto a a carponi sul letto.
Chiedo di poter fare un altro monitoraggio, ma ancora niente, contrazioni troppo irregolari. Mi riconsigliano di fare una doccia, mi dicono di starci sotto ad oltranza, avrei sentito meno le contrazioni. Non mi fido a farlo da sola, nel frattempo arriva il mio compagno ed entro in doccia, circa sulle 14.30. Ora che non sono più sola, mi lascio andare al dolore, mi sfugge qualche lamento, inizio a sentire il bisogno di accucciarmi.
Sulle 15.00 dico al mio compagno che sento di dover spingere… SEGUE