Questa esigenza poteva essere vera anni fa ma oggi il mondo è cambiato, la società è cambiata, anche lo stile educativo con cui si cresce la prole è differente, non si crede infatti ormai più che le maniere forti, l’atteggiamento eccessivamente autoritario e punitivo siano le misure più efficaci, allo stesso tempo molti diritti dell’infanzia sono stati riconosciuti e gli stessi minori sono visti essere persone con le proprie preferenze, le proprie emozioni e idee tutte degne di essere considerate, al pari di quelle dei più grandi.
E se la relazione tra genitori e figli è cambiata, lo è anche il sistema di bisogni dei più giovani, ai quali interessa cosa pensano i loro cari sui loro interessi, sulla loro capacità di affrontare le avversità, sull’affetto che sentono di meritare.
È per queste ragioni che il genitore consapevole dovrebbe pensare prima di parlare, agire, forse anche pensare, poiché poi la sua azione può avere un impatto devastante sul proprio figlio, scoraggiante, avvilente, mortificante, e questo si traduce in termini di motivazione scolastica in una mancanza di voglia di fare bene, perfino con l’idea di essere stupidi e incapaci.
Esempi di domanda dal test ACESS
- “I miei genitori approvano i miei interessi?”.
- “Mi sento incoraggiato dai miei genitori “.
- “Mi sento compreso e amato dai miei genitori?”.