Avevo paura di quella notte, non  avevo mai avuto o gestito un neonato.
Eravamo in quattro in quella stanza, la paura di dare fastidio era enorme, con il mio seno, lui dormiva e ciucciava come se fossimo soli.

Non piangeva, non ha pianto mai, dalle 23 alle 6 del mattino: prima il destro poi il sinistro, lo abbracciavo sulla pancia e mi giravo sul fianco, lo riabbracciavo e mi giravo di nuovo, come se fossimo ancora un corpo solo, prima il destro e poi il sinistro.

Da quel momento… tutto divenne più difficile, e forse non mi va di raccontare due mesi di dolore, di finire una poppata a destra già con l’ansia del dolore di quella successiva a sinistra.

Forse non mi va di raccontare la mia luna di latte arrivata la terza notte, quando ci hanno separato per tenerlo un giorno in osservazione.

Vivere ogni giorno, ogni ora e mezzo con il pensiero fisso… SEGUE

 

segue

Facebook Comments
2.3K Shares
2.3K Shares
Share via
Copy link
Powered by Social Snap