Le uniche a sostenermi erano le mamme con cui avevo frequentato il corso pre-parto.
Ma noi volevamo allattarci, così io non mollavo passavo le mie giornate con Michele e il tiralatte che mi procurava un grande stress. Tiravo il latte anche di notte.
Mio marito gli dava il latte artificiale appena rientrava da lavoro, ma io continuavo ostinata ad attaccare Michele al seno, andavo dalle ostetriche per ricevere consigli, ma niente, finché iniziammo a frequentare il corso di massaggio infantile, in quest’ambito mi fu dato il numero di una consulente, Rosanna, manco a dirlo, la chiamai subito. Mi diede ottimi suggerimenti, mi disse che era tutto ok e che potevo stare serena e allattare tranquillamente, mi sembrò troppo facile, era difficile crederle, era il suo parere contro quello di tanti.
Provai ad evitare completamente il latte artificiale, riuscì ad allattarlo tutta la notte senza interferenze, piano piano allontanavo le poppate di artificiale che gli dava Giuseppe, la strada fu lunga e difficile, ma io e Michele alla fine abbiamo vinto anche questa battaglia, adesso ci allattiamo serenamente e non vogliamo smettere, dopo la pappa…. Latte a volontà.
Ho iniziato così ad ascoltare le mamme, che per il mio lavoro, fotografo, che spesso mi chiedono informazioni e suggerimenti, per questo vorrei approfondire l’argomento.
Vi ringrazio per avere avuto la pazienza di leggere questa storia lunghissima, per farmi un po’ perdonare vi mostro un’immagine del nostro allattamento.
Solo la mamma sa quanto amore c’è nello sguardo del suo bimbo durante l’allattamento.
Ringraziamo Daniela che attualmente partecipa alla formazione di Mammole in Peer Supporter dell’Allattamento
La storia appartiene alla raccolta di racconti di allattamento della comunità nazionale di Mammole, ogni riferimento a operatori o strutture assistenziali è puramente casuale.
Diritto d’autore: jgaunion / 123RF Archivio Fotografico
Brave mamme, il nostro latte è sempre il meglio per i piccoli. Adesso Michele ha già due anni, ancora lo allatto, quando qualcuno gli chiede cosa gli piace risponde:il latte di mamma e la pizza. Buon latte a tutte. Daniela
Il mio Enea è nato che pesava 1,850 kg per 40 cm, era piccolino e non aveva la forza di prendere il latte dal seno da solo, in reparto maternità mi hanno dato il tiralatte e anche se io ero ricoverata in reparto maternità e lui in tin e poi in neonatologia ho potuto dargli il mio latte appena mi sono ripresa abbastanza per farlo. A casa provavamo e pian piano trovata anche la tecnica giusta abbiamo abbandonato il biberon per il seno e ora che ha sei mesi pesa 6,400 tutto di latte di mamma.
Se il cucciolo ci prova e noi mamme possiamo e vogliamo assecondarlo l’allattamento al seno è possibile e meraviglioso.
Ciao, il tuo racconto mi ha toccato che ho le lacrime. Anch’io con mio figlio avevamo i problemi iniziali con allatAmento, il più grosso problema secondo me è menefreghismo da parte di funzionari ospedalieri, ostetriche, addetti nido. Mi trovai da sola, dolori atroci post cesareo e piccolo che non mangiava. Adesso lo so dove cercare aiuto.
Vi auguro tanta serenità e felicità
Nel caso mio era tutto il contrario. Non hanno voluto dare mai la giunta. In terapia neonatale a Perugia, dove era ricoverato mio figlio per cinque giorni, portavo mio latte tirato da casa. Anche la pediatra è stata sempre a favore del latte materno, pure con scarsa crescita. Non mi sono mai pentita. È una cosa bellissima, anche se tanto faticosa al inizio.
Adesso mio picchetto ha 24 mesi e abbiamo da poco chiuso con la tetta.