Lui mi disse: “non hai nessuna patologia che ti impedisca di allattare il tuo bambino e allattarlo è l’unico modo per proteggerlo dalle allergie”. Da quel momento fui decisa, dovevo allattare.

Arrivò novembre e finalmente il 24 sera dopo più di 36 ore di travaglio, Michele è nato con parto naturale.
Me lo misero un attimo sulla pancia, quando  chiesi se potevo provare ad allattarlo, mi risposero che dovevano cambiare turno ed avevano fretta, quindi lo portarono a fare i controlli, lo avrei rivisto in camera, io restai per il secondamento e per farmi mettere i punti perché ero molto lacerata.

Michele alla nascita pesava 3,470 kg. Appena arrivata in camera lo trovai in braccio a mio marito, Antonio, lo allattai, tutto andò bene, anche se la notte rovesciò tanto, il giorno successivo continuavo ad allattarlo, stava attaccato sempre e le infermiere mi dicevano che era perché non avevo latte.

Dopo 2 giorni mi dissero di tenerlo a digiuno 3 ore per fargli le analisi, lui piangeva disperato, arrivati all’ora prevista per il prelievo andai a portarlo al nido, lì mi raccomandarono di non attaccarlo, ma purtroppo fecero passare ancora due ore prima del prelievo.

Ad un certo punto stanca e arrabbiata per quel ritardo iniziai a reclamare… [SEGUE] 

 

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