Per questi prodotti, il Codice RICHIEDE che le etichette siano scritte nelle lingue del Paese di distribuzione e riportino messaggi sulla superiorità dell’allattamento al seno e sui rischi dell’uso di surrogati. Tali messaggi devono comparire sul materiale educativo sull’alimentazione infantile.
Il Codice prevede che l’informazione per i professionisti sia basata su fatti concreti e scientifici e che sulle confezioni dei latti in polvere vengano riportate le norme per una corretta preparazione (secondo le direttive dell’OMS) ai fini di minimizzare il rischio infettivo.
Alcune delle norme del Codice riguardano l’alimentazione artificiale al fine di garantirne la maggiore sicurezza possibile.
Le violazioni del Codice
È stato presentato Il Codice Violato, curato dall’associazione IBFAN Italia, e ormai giunto alla V° edizione.
Il rapporto raccoglie le violazioni al Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno rilevate in Italia e fa il punto sugli attuali trend mondiali in merito all’allattamento.
Il rapporto prende in considerazione una pratica vietata ma molto diffusa nel nostro Paese… [SEGUE]
Ho partorito due volte nel mio paese di nascita- in Polonia. Non ho ricevuto mail i campioncini con latte artificiale. Anche ospedale dava a disposizione alle mamme il tirallatte e le ostetriche nel caso dei problemi di allattamento. Adesso partorisco in Italia e spero di trovare lo stesso appoggio.
Buongiorno, ho partorito nel 2012 a Cittiglio (Va) e nel 2014 a Varese ed in entrambi i casi ho ricevuto una busta con depliant informativi per la cura del bimbo, dalle vitamine al latte artificiale…lo ricordo perché ho notato che a distanza di due anni la marca del latte cambiava!
Cara Stefania,
la tua testimonianza sarà molto utile.
Un caro saluto
Mammole