Una riduzione anche modesta degli idrocarburi policiclici aromatici sarebbe sufficiente, secondo la ricerca, a risolvere il problema e a permettere uno sviluppo pieno, di conseguenza più elevato di quanto non avvenga adesso, dell’intelligenza dei bambini che vivono in città.
Parlavamo di numeri. Secondo gli studiosi, la riduzione del 25% degli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria respirata dai bambini permetterebbe loro di sviluppare un QI più alto di 3 punti nel volgere di 5 anni.
La cifra può apparire modesta ma, sempre secondo i ricercatori, il gruppo di bambini di New York preso in esame – 63.462 dodicenni nati da mamme con basso reddito – guadagnerebbe nel complesso, una volta raggiunta l’età adulta, 215 milioni di dollari in più ogni anno.
A conti fatti, un investimento per la riduzione dello smog avrebbe ricadute, oltre che sul piano strettamente sanitario, anche sul prodotto lordo di una metropoli come New York e sulla vita degli stessi bambini oggi sottoposti a dosi elevate degli inquinanti accusati.
Fonte Bibliografica
Prenatal exposure to airborne polycyclic aromatic hydrocarbons and IQ: Estimated benefit of pollution reduction