La riduzione dell’inquinamento atmosferico contribuisce, in una certa misura, allo sviluppo intellettivo dei bambini.

Lo hanno rivelato i ricercatori della Columbia University di New York, in uno studio pubblicato dal Journal of Public Health Policy. Meno smog in città, composto in prevalenza dagli scarichi delle auto, equivale a un maggior quoziente intellettivo (QI) nella popolazione più giovane.

Anzi, giovanissima.
Sono soprattutto gli idrocarburi policiclici aromatici a determinare effetti negativi.

La ricerca si fonda su dati statistici e analisi che rispettano ogni carattere scientifico.
Come accade sovente negli Stati Uniti, gli studiosi hanno analizzato, oltre alle cause di una riduzione del QI nelle persone esposte all’inquinamento metropolitano fin dalla nascita, anche le ricadute sul piano economico di una riduzione dello smog a New York.

Il primo dato che salta agli occhi, sempre di carattere economico, riguarda però il luogo di nascita e di residenza dei bambini sottoposti alle maggiori dosi di inquinamento atmosferico.

Si tratta prevalentemente di piccoli di ceto sociale basso che, come tali, vivono in prevalenza nelle zone più inquinate.
Ridurre la loro esposizione allo smog favorirebbe un maggiore sviluppo del loro QI, con il risultato che le persone con prestazioni intellettive migliori avrebbero poi, considerato il sistema scolastico statunitense, maggiori possibilità di trovare lavori ben remunerati.

Una riduzione anche modesta degli idrocarburi policiclici… [SEGUE]

 

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