La donna che si appresta alla misurazione, dopo aver svuotato la vescica, dovrà mettersi in posizione semisdraiata, con l’addome scoperto; prima della misurazione vanno valutati alcuni fattori, tra cui la condizione di un utero non contratto e poi, tramite un’adeguata palpazione, va identificato il punto corrispondente al fondo uterino.
A questo punto va posizionato il centimetro su tutta la lunghezza della pancia, facendo attenzione a posizionare un capo, mantenuto fisso con una mano, in corrispondenza del fondo, mentre l’altro in corrispondenza del margine superiore del pube.
La lunghezza ottenuta fornisce quindi un valore direttamente correlato alla crescita del feto, tant’è che il fondo dell’utero tenderà a salire man mano che la gravidanza aumenta, spostandosi per accogliere il bambino.
Questo metodo di valutazione fornisce informazioni utili anche in merito alle dimensioni del futuro nascituro ed è considerata comunque valida e attendibile quando usata sistematicamente dall’operatore.
La valutazione della lunghezza sinfisi/fondo non va a sostituire un regolare controllo, ma è un aiuto efficace che fornisce informazioni sulla crescita fetale, decretando la necessità o meno, di ulteriori indagini diagnostiche.
La valutazione della pancia di una gestante è molto importante perché può indicare la presentazione del bambino (podalica o cefalica), la sua posizione (anteriore o posteriore), i MAF (movimenti attivi fetali) e l’eventuale impegno nel canale del parto.