Tre parti, tre esperienze uniche, intense e magiche.
Il primo, il più lungo e faticoso, vissuto con poca consapevolezza perché completamente inghiottita dagli eventi e il dolore!

Durante una cena da amici di domenica inizio ad avvertire le prime deboli contrazioni, sono a 39 settimane!
Rimango a casa con contrazioni tutto il lunedì e la notte,intorno alle tre decidiamo di recarci in ospedale. Trenta minuti di viaggio che mi sembrano eterni; arriviamo in reparto e durante il tracciato le contrazioni tornano a distanziarsi.

Collo dell’utero ancora retroverso e 1 cm di dilatazione.
Decidono comunque di farci rimanere. Io ho male e sono stanca, emozionata ed impaurita… tra una contrazione e l’altra arriva l’alba del martedì, il mio compagno avvisa genitori e fratelli che siamo in ospedale!
Non voglio fare colazione, anche se non mangio dal lunedì a pranzo.

Passano le ore e sono stanca, in più riesco a stare solo in piedi e le gambe iniziano a farmi male.
Alle 14 mi portano in sala parto… nuova e bellissima e penso “ci siamo” . Ho un’ostetrica giovane accanto a me che prova tutto per darmi sollievo alla schiena, il punto in cui ho più male e sento le contrazioni; mi fa la doccia, mi massaggia e poi, lasciandomi in ginocchio mi visita… collo ancora posteriore e tre cm di dilatazione. Ma prova a sollevarmi, dicendomi che entro le 20 avrò partorito.

Questo termine mi da forza e coraggio, sono esausta e penso solo che alle 20 potrò riposare.
Cambio turno… cambio ostetrica.
Arriva Lei, la donna più dolce che ho incontrato nella vita fino a quel momento.

Mi porta uno sgabello da parto per provare a farmi sedere, mi fa bere un po di the caldo con tanto zucchero, perché sono digiuna da troppo tempo. Mi visita e mi accarezza la schiena… manda il mio compagno a prendere un caffè e io, su quello sgabello con le sue carezze e le luci soffuse, riesco a riposare tra una contrazione e l’altra… SEGUE

 

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