Uno studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Obstetrics and Gynecology ha valutato le implicazioni della somministrazione di progesterone in gravidanza sullo sviluppo fetale.
I ricercatori hanno preso in esame i dati raccolti attraverso la valutazione ecografica della plica nucale fetale, una regione della testa del feto il cui spessore generalmente viene indagato e misurato nel corso del primo trimestre di gravidanza attraverso l’esame della translucenza nucale (11-14 settimane).
Di norma, la rilevazione ecografica di un suo ispessimento induce l’esecuzione di ulteriori accertamenti: infatti, tanto maggiore è lo spessore di quest’area e dei tessuti molli circostanti, tanto maggiore viene considerata la probabilità che il nascituro sia portatore di anomalie cromosomiche o di alcune specifiche malformazioni, cardiache o a carico di altri organi.
In ogni caso, nonostante il suo importante ruolo in qualità di screening per la trisomia 21, l’uso della translucenza nucale è ancora considerato controverso a causa dell’alto tasso di falsi positivi ad essa associati.
L’indagine si è avvalsa di un campione di 3.716 gravide… [SEGUE]