La nutrizione di un bambino nato prematuramente deve garantire il corretto apporto nutrizionale per la sua regolare crescita, fino a quando non svilupperà la capacità istintiva della suzione e della deglutizione.
Per questo motivo i nati prematuramente vengono alimentati per via parenterale (non per bocca) e contemporaneamente tramite un sondino naso-gastrico che immette direttamente nello stomaco piccole quantità di latte materno, al fine di stimolarne la motilità e prepararlo ad un’alimentazione per la normale suzione neonatale.
Alcuni ricercatori hanno condotto uno studio sui biomarker salivari per stabilire quale sia il momento più opportuno per indurre il nato prematuro all’alimentazione orale. Questi recettori salivari subiscono variazioni indicative circa l’evoluzione e lo sviluppo dei prematuri, divenendo dei veri e propri strumenti di valutazione oggettiva.
Attualmente, gli unici mezzi tramite i quali si stabilisce il momento per terminare con l’alimentazione parenterale sono assolutamente soggettivi e basati sullo sviluppo del singolo soggetto.
Le gravidanze che non vengono regolarmente portate a termine… [SEGUE]