Il travaglio e i suoi ritmi sono regolati dalla porzione più antica del cervello, l’ippocampo, il quale – se disturbato da stimoli esterni –  inibisce i fisiologici processi neurochimici.
Dunque, se si prende in considerazione la fisiologia dell’evento nascita, si comprende facilmente come siano molteplici i vantaggi e i benefici derivanti dall’immersione in acqua della gestante durante il travaglio.
Infatti gli studi dimostrano che vi è:

  • riduzione del dolore;
  • riduzione dei tempi di travaglio;
  • diminuzione delle episiotomie (dilatazione chirurgica dell’ostio vulvovaginale con incisione del perineo).

L’immersione in acqua garantisce inoltre alla donna una privacy maggiore e una riduzione delle esplorazioni vaginali e degli interventi medici, spesso effettuati in risposta ad una routine ospedaliera e dunque non necessari a determinare l’andamento del travaglio.
Per favorire un’ottimale esperienza di nascita è necessario garantire alla coppia un continuo stato di benessere, intervenendo per ridurre gli stimoli ambientali che potrebbero influire negativamente sulla delicata produzione ormonale.
Inoltre i benefici per il nascituro, nel parto in acqua, sono determinati dalla riduzione delle tempistiche del travaglio-parto e dalla aumentata produzione di endorfine materne che, attraversando la placenta, provocano sul bimbo un effetto lenitivo e rasserenante.
Pertanto il vissuto materno diventa la diretta esperienza del feto, che partecipa al travaglio in maniera più serena.

 

Approfondimenti e fonti bibliografiche

L’acqua: un analgesico naturale nel travaglio e nel parto

Facebook Comments
2K Shares
2K Shares
Share via
Copy link
Powered by Social Snap