Questa condizione favorisce lo sviluppo di relazioni umane e ci ha permesso nel corso dell’evoluzione di formare nuclei sociali stabili che hanno facilitato la sopravvivenza e l’evoluzione della specie. Il vantaggio evoluzionistico diretto è la capacità di seguire e garantire la crescita e lo sviluppo di una prole che per molti anni rimane non autosufficiente e non in grado di proteggersi ed alimentarsi autonomamente.

Situazioni estreme possono però bypassare questo tipo di meccanismo.
In caso di grave rischio infatti il nostro corpo è in grado di bloccare la capacità di socializzazione affettiva, incentrando ogni energia sul principio di autoconservazione.

Il rilascio di ossitocina viene inibito infatti dall’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, la struttura endocrina deputata alla gestione delle situazioni di pericolo. Questo meccanismo permette, se si verifica una minaccia imminente, di garantire la sopravvivenza dell’individuo a discapito della sua capacità affettiva.

Anche in questo caso c’è un vantaggio evolutivo, quello di sospendere la procreazione in presenza di condizioni ambientali avverse alla sopravvivenza della prole. Sono le situazioni di tranquillità e benessere dunque le più favorevoli ai comportamenti che permettono la formazione di nuovi legami affettivi.

 

Fonte Bibliografica
Ossitocina e attaccamento
Annamaria Moschetti, Maria Luisa Tortorella Pediatri di famiglia, ACP Puglia e Basilicata

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