In condizioni fisiologiche, la proteina ZnT2 trasporta lo zinco in appositi organelli all’interno della cellula, i quali lo rendono disponibile nella composizione del latte materno.
Nel caso in cui fosse invece presente la mutazione, lo zinco non si veicola all’interno degli organelli, accumulandosi nel citoplasma della cellula.
Lo zinco pare quindi, essere l’elemento chiave, tanto per lo sviluppo delle ghiandole mammarie, quanto per la qualità del latte prodotto.
Infatti, in caso di mancato apporto agli organelli cellulari, il latte prodotto sarebbe scarso in quantità e diverso in qualità, ovvero privo di importanti nutrienti quali lattosio, grassi, beta-caseina e, appunto, zinco.
Ma come dicevamo, le mamme non hanno motivo di allarmarsi rispetto a questa mutazione genetica: per la stragrande maggioranza il latte arriverà e tutti sappiamo, al mondo, non esiste niente di meglio.
Il lato positivo, è ritenere come siano i normali elementi della dieta salutare, a rendere possibile l’attivazione di questa straordinaria fonte di alimentazione per la nostra specie.
Al bando i timori e le integrazioni con tisane o medicinali, per allattare occorre il sostegno della puerpera e l’adesione di salutari stili di vita.
Fonti Bibliografiche
Mutation in zinc transport protein may inhibit successful breastfeeding
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