La vitamina D3 stimola la produzione di catelicidine, una famiglia di che svolge un ruolo chiave nella difesa immunitaria, poiché sopprime infezioni ed agenti patogeni.
Si pensa infatti che l’aumento dell’incidenza di malattie durante l’inverno possa essere correlata ad una riduzione dell’esposizione alla luce del sole, con conseguente diminuzione della sintesi di vitamina D3.
E’ stata dimostrata anche un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e infezioni alle alte vie respiratorie, polmoniti, otiti, vaginosi, infezioni delle vie urinarie, influenza, epatite B e C e HIV.
Uno studio turco ha dimostrato che i neonati pretermine con alti livelli di vitamina D erano meno a rischio di sviluppare una sindrome da distress respiratorio rispetto a quelli che avevano livelli inferiori.
La sindrome da distress respiratorio rappresenta attualmente la prima causa di morte per i neonati prematuri. Nello studio si è misurata la concentrazione di vitamina D nel sangue cordonale di 81 neonati pretermine e i casi di sindrome da distress respiratorio (RDS).
L’incidenza di RDS era più alta nei nati con bassi livelli di vitamina D, dimostrando che livelli elevati di questo micronutriente riducono del 40% il rischio di sviluppare RDS.
Fonti Bibliografiche
- Vitamin D and asthma in children
- Vitamin D: a new anti-infective agent?
- Effectiveness and safety of vitamin D in relation to bone health
- Ethnic aspects of vitamin D deficiency.
- NICE 2008: Maternal and child nutrition
Diritto d’autore: konradbak / 123RF Archivio Fotografico