Si tratta dunque di un problema di politica sanitaria che coinvolge non solo i Paesi industrializzati, dove nell’ultimo decennio sempre più donne preferiscono evitare l’allattamento al seno, ma anche i Paesi in via di sviluppo, dove l’incidenza di alcune malattie (per esempio quelle infettive) è maggiore.
Secondo il dottor Victora, infatti, è sbagliato pensare che i benefici dell’allattamento al seno debbano riguardare solo le nazioni più povere.
“Il nostro studio” dichiara l’esperto “dimostra in modo chiaro che l’allattamento materno salva migliaia di vite sia nei paesi ricchi che in quelli poveri”.
Obiettivo dichiarato dell’OMS è quello di far sì che entro il 2025 il numero di bambini allattati al seno raddoppi.
Perché ciò accada, tuttavia, è necessaria un’informazione massiccia e mirata, ma c’è bisogno anche di politiche sociali apertamente schierate a favore della maternità, che per esempio permettano a tutte le donne di godere di un congedo di maternità di sei mesi.
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