L’ittero neonatale è una condizione molto diffusa nella prima fase di sviluppo del neonato, tanto da essere considerata nella maggior parte dei casi fisiologica. Si stima che circa il cinquanta per cento dei bambini nati a termine e l’ottanta per cento dei nati prematuri viva questa condizione nella sua prima settimana di vita.
Il termine ittero indica una pigmentazione giallastra della pelle e delle mucose causata da elevate concentrazioni di bilirubina nel sangue. Questo pigmento viene quindi sintetizzato fisiologicamente all’interno del corpo umano.
Rappresenta infatti uno dei prodotti derivanti dalla degradazione dei vecchi globuli rossi, periodicamente distrutti dal sistema reticolo endoteliale in modo da garantire il regolare ricambio con i nuovi elementi cellulari prodotti ogni giorno dal midollo osseo (la bilirubina è prodotta dalla degradazione dell’emoglobina contenuta negli eritrociti ).
La molecola viene trasportata quindi al fegato e da questo viene trasformata in forma idrosolubile ed eliminata principalmente attraverso la secrezione biliare. Condizioni di aumentata produzione o ridotto smaltimento possono causare l’accumulo di bilirubina nel sangue e nei tessuti.
I neonati presentano numerosi fattori predisponenti per questa condizione.
La presenza di un maggior numero di globuli rossi, caratterizzati da una vita più breve, aumenta la liberazione della molecola rispetto all’adulto. Nel contempo la minore capacità di trasporto (causata dalla ridotta presenza di proteine carrier) e la ridotta efficienza epatica (alla nascita il fegato è un organo ancora immaturo dotato di limitata funzionalità) riducono significativamente la capacità di eliminazione del pigmento.
I valori di bilirubina considerati fisiologici nel neonato sono inferiori ai… [SEGUE]