Si tratta di uno stato infiammatorio acuto, provocato da batteri che sono riusciti a penetrare nella mammella. La principale causa di mastite è l’apertura di una ragade, una lesione ulcerosa del seno derivante dalla suzione, attraverso la quale i batteri riescono a farsi strada e a penetrare in profondità fino a causare l’infiammazione.
La tipologia di intervento dovrà essere differente a seconda che si tratti di mastite o di semplice ingorgo, pertanto è necessario diagnosticare con sicurezza il problema.
A tale scopo è importante non solo agire tempestivamente, specie in presenza di febbre, ma monitorare la risposta ai tentativi di indurre una remissione del gonfiore con il massaggio e la terapia del freddo.
Una mancata risposta a questi interventi, infatti, potrebbe essere indice della presenza della mastite.
Purché non si tratti di mastite bilaterale, la madre potrà proseguire senza pericolo l’allattamento all’altra mammella, prolungando gli innumerevoli benefici dell’alimentazione al seno per il proprio bambino.
Fonte Bibliografica
Ingorghi del seno, mastiti ed ascessi: moderne diagnosi e terapie.
Michael Abou-Dakn, Ginecologo della Clinica Vivantes Humboldt
Ricordo ancora il dolore e la febbre alta connesse alla mastite. Un consiglio per tutte le mamme che ne stanno soffrendo: mettete i seni al cado
tenete duro! 🙂