Si è vero sono un uomo infertile!
Quanta ipocrisia su questa parola: molto semplicemente non posso ingravidare la mia donna… con il lavoro dei miei lombi come si diceva nell’ottocento.
Questo uomo è crollato ed è risalito grazie ad una donna eccezionale e ad un aiuto esterno, poi ci ho messo del mio.
Ora va meglio ma ti senti un uomo fallato e vuoto, hai vergogna di te stesso verso di lei, la vergogna ti fa credere di essere perfino inadatto a fare l’amore con lei, come se due numeri su un foglio di carta ti avessero portato via tutta la sicurezza e la complicità in quell’atto.
Prima magari ridevi in quei momenti di stanchezza: “scusa amore si vede che non ne vuole sapere, coccole?”; ora diventa una conferma della tua inadeguatezza, della tua inutilità: “vedi, non sono capace nemmeno di…”
Questa spirale è stata spezzata quando sono riuscito a vedere al di là del problema a riprendermi l’orgoglio così ferito da me stesso, perché sei tu che ti fai le paranoie, sei tu che alimenti il malessere che questa condizione ti pone.
La vicinanza e il duro lavoro della mia donna è stato fondamentale, ancora oggi mi stupisco quando mi dice che è fortunata ad avermi con sè, penso sempre che l’affare l’ho fatto io!
Il senso di colpa esiste, persiste e mi accompagnerà… [SEGUE]