fecondazione

Ultimamente, in base a diversi studi scientifici, sembra possibile poter confermare il rapporto fra infertilità femminile e cortisolo che, non a caso, viene definito ormone dello stress.

 

In risposta a stimoli esterni perturbanti l’organismo umano mette in atto una serie di risposte difensive che hanno come effetto finale uno stimolo della secrezione di endorfine e cortisolo.
Quest’ultimo agisce come antinfiammatorio e antidolorifico, aumenta la secrezione di glucosio e fissa i trigliceridi nel tessuto adiposo.
Scopo di questi processi è quello di favorire il superamento, da parte dell’organismo, della situazione di emergenza donando al corpo nuove energie per far fronte al pericolo e la capacità di adattarsi velocemente all’ambiente esterno.

 

Le endorfine, a loro volta, hanno un ruolo antidolorifico sia a livello fisico sia a livello psicologico, simile a quello della morfina.
Le situazioni stressanti, specialmente se costanti e prolungate nel tempo, agiscono però negativamente su diversi apparati dell’organismo umano, compreso quello sessuale e riproduttivo.
Uno studio danese, per esempio, pubblicato su Fertility e Sterility e risalente al 1999, lega fin da allora lo stress a una momentanea sterilità femminile e a diversi casi di aborto spontaneo.

 

Il cortisolo, ormone steroideo che viene prodotto dalla corteccia surrenale, controlla il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi.
Regola la pressione sanguigna e può aumentare, oltre che per lo stress, anche a seguito di attività fisica, farmaci o altri diversi fattori.
L’università di Birmingham, riportando i risultati di una ricerca su Nature Genetics, ipotizza che, fra le diverse cause alla base dell’infertilità femminile, il cortisolo, se a livelli elevati, possa avere un ruolo particolarmente importante.
Sempre la medesima fonte, conferma l’esistenza di un rapporto fra un difetto da parte dell’organismo nella metabolizzazione del cortisolo e la presenza della sindrome dell’ovaio policistico.

 

La policistosi ovarica, a sua volta, aumenta la possibilità di infertilità femminile e di aborto.
Secondo Paul Stewart, coordinatore dello studio precedentemente citato, questa difficoltà della metabolizzazione e la conseguente trasformazione del cortisolo, genera nell’organismo femminile uno scompenso a livello ormonale, con una produzione in eccesso di testosterone, ormone tipicamente maschile.
Da questo fattore può insorgere, in almeno il 5% di donne che ne soffrono, la sindrome dell’ovaio policistico, caratterizzata da una importante irregolarità del ciclo mestruale, sovrappeso e obesità, aumento dei peli corporei, specialmente in zone tipicamente maschili.

 

La carenza, all’interno del corpo, di specifiche molecole adibite a rompere e disattivare le molecole di cortisolo conduce alla scompenso ormonale alla base della patologia.
Conoscere le cause di questa malattia che conduce all’infertilità femminile e individuare nuove terapie porta con sé anche la speranza di poter sconfiggere in tempi brevi almeno una delle cause di sterilità nella donna.

 

Fonti Bibliografiche

Rivista Nature: Mutations in the genes encoding 11-hydroxysteroid dehydrogenase type 1 and hexose-6-phosphate dehydrogenase interact to cause cortisone reductase deficiency

 

 

 

 

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