sorriso@Uno dei messaggi che veicola il “sorriso” appartiene alla sfera emotiva: questa meravigliosa mimica facciale, trasmette infatti serenità, benessere ed apertura nei confronti degli altri.
Proprio in queste importanti caratteristiche risiede la grande motivazione che spinge ogni genitore a commuoversi di fronte al suo primo sorriso.

I primi sorrisi del neonato non sono intenzionali ma di sopravvivenza
I primi sorrisi nel neonato non sono intenzionali e si presentano come una serie di piccole smorfie che vedono le labbra del bambino stirarsi fino a prendere le sembianze.
Il neonato, infatti, sorride in maniera naturale, può accadere durante il sonno, oppure quando viene accarezzato o dopo una soddisfacente poppata avvolto nel profumo di mamma.

Questo comportamento innato viene indentificato da Desmond Morris, etologo, zoologo ed autore di libri di sociologia umana e di “Baby Watching”, come un meccanismo istintivo di sopravvivenza che garantisce al bambino l’attaccamento e la sicurezza dei suoi cari.
Tra la seconda e quarta settimana, il sorriso diventa più elaborato, coinvolge gli occhi e riconosce la voce della propria madre.

L’evoluzione del sorriso
Bisogna attendere le sei settimane affinché il sorriso divenga un vero e proprio mezzo di comunicazione; infatti, è in questo periodo, che il bambino usa tale mimica facciale per interagire con le persone che lo circondano e per esprimere i propri desideri e bisogni.

A tre mesi il piccolo sorride volontariamente… SEGUE

 

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