Così come Tobia si era precipitato a raggiungermi dopo i miei richiami, la placenta si era lasciata andare subito dopo di lui…ho sempre pensato che sia stato lui a chiamarla velocemente a sé.
Non tagliammo il cordone, ero felice che nessuno lo toccasse per sentire se ancora pulsava, mettemmo la placenta in un catino e Tobia avvolto in un panno sotto le coperte del letto tra me ed il suo babbo.
Nessuno si avvicinava molto al mio piccolo e mi riempiva di gioia tenerlo lì ancora libero dai vestiti che mi sembravano ancora troppo stretti per il suo corpo che stava imparando a prendersi più spazio.
Guardare Tobia con la sua placenta lì vicino, mi regalava un grande senso di pace e di continuità, lui era radioso, i suoi occhi andavano veloci ad esplorare tutto ciò che lo circondava, si attaccava spesso al seno con quella forza e quella capacità perfetta e innata che hanno tutti i bambini che non vengono allontanati dalla madre.
Tagliammo il cordone, ormai mummificato, il giorno dopo… [SEGUE]
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