Questo nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista American Journal of Human Biology.
I ricercatori pensano che le variazioni potrebbero aiutare il futuro padre comportando cambiamenti psicologici e fisici che lo favorirebbero poi nella gestione del nascituro.
Una situazione per molti versi simile a quella che avviene nelle future mamme.
L’equipe del dottor Edelstein ha esaminato le concentrazioni salivari di testosterone, cortisolo, estradiolo e progesterone da campioni provenienti da soggetti facenti parte di coppie in attesa, di età compresa tra i 18 ed i 45 anni.
I prelievi sono stati effettuati in quattro diversi momenti della gravidanza, a circa dodici, venti, ventotto e trentasei settimane.
Nelle future mamme, come previsto, è stato osservato un aumento di tutti gli ormoni analizzati.
Nei futuri papà invece c’è stata una riduzione dei livelli di testosterone ed estradiolo, mentre non ci sono state variazioni nei livelli di progesterone e cortisolo.
Ognuno di questi ormoni ha una funzione particolare e collegata in qualche modo alla gestione del nascituro.
Il cortisolo è l’ormone dello stress… [SEGUE]