In particolare modo, si raccomanda di non volare alle gestanti che presentano un rischio effettivo di parto pretermine, a coloro che soffrono di grave anemia o sono affette da anemia falciforme, a chi ha avuto un recente significativo sanguinamento vaginale e a chi soffre di gravi patologie cardio-polmonari che comportano difficoltà respiratorie.
In linea generale, tutte le donne in stato di gravidanza (e per un massimo di sei settimane dopo il parto) presentano un rischio superiore rispetto alla media di sviluppare trombosi venosa profonda (TVP), condizione estremamente critica in cui si verifica la formazione di un coagulo di sangue all’interno di una vena.
Il rischio di TVP in occasione di viaggi aerei è legato alla scarsa movimentazione e al mantenimento del corpo in posizione seduta per un periodo di tempo prolungato.
Poiché esso aumenta in relazione alla presenza di specifici fattori di rischio individuali e alla durata del tragitto, è possibile raccomandare alle donne in gravidanza di astenersi dai voli di lunga tratta e prendere le opportune precauzioni previo consulto con l’ostetrica o il medico.
I motivi che possono spingere una gestante ad affrontare un viaggio in aereo sono molti, di conseguenza, allo scopo di ridurre al minimo i potenziali rischi ad esso correlati, occorre che ogni donna rifletta preventivamente sulla necessità di effettuare il volo e sulla sua durata, discutendone senza timore con l’ostetrica di riferimento e cercando di programmare l’eventuale spostamento in relazione alle settimane di gestazione.
Buon viaggio a tutte voi mamme, e non dimenticate di allacciare le cinture di sicurezza!
Ostetrica Lucia Cappelletti
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