La percentuale di bimbi con livelli di cotinina non rilevabili era più alta fra quelli che avevano i genitori entrambi non fumatori (84%), decresceva in famiglie in cui il fumatore era soltanto uno dei genitori (62%) e risultava più bassa ancora nei casi di bambini con i genitori entrambi fumatori (43%).

Indipendentemente da altri fattori esterni, il rischio di sviluppare delle placche carotidee aterosclerotiche (ed aumentare dunque il rischio di ictus) durante l’età adulta era quasi due volte superiore (1,7) nei bambini esposti al fumo passivo rispetto ai figli di genitori non fumatori.

Nel dettaglio, il rischio era più alto dell’1,6 nei casi in cui i genitori fumatori limitavano le esposizioni al fumo passivo ai loro bambini e ben 4 volte maggiore nei bambini i quali genitori non limitavano in alcun modo l’esposizione al fumo.

Sebbene non si possa attestare con sicurezza che il tasso di cotinina rilevabile nel sangue di quei bambini fosse riconducibile all’esposizione al fumo passivo dei loro genitori si può comunque asserire che la fonte primaria di fumo passivo per un bambino si verifica anzitutto a casa, come ha confermato lo stesso Costant Magnussen, autore principale dello studio e ricercatore capo presso il Menzies Research Institute dell’Università della Tasmania, in Australia.

Il problema del fumo passivo è tutt’altro che trascurabile… [SEGUE]

 

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