In un numero limitato di casi si sono registrati anche problemi di lesioni dello sfintere anale, in particolar modo quando viene praticata l’episiotomia mediana (perché la ferita può allungarsi con maggior facilità, interessando le strutture dello sfintere anale).
Un’inchiesta molto significativa a riguardo è stata realizzata dal quotidiano Repubblica.

Perché in Italia si parla di abuso?
Il problema più evidente sembra davvero essere quello dell’informazione non corretta.
Molte neo-mamme infatti vengono indotte a ritenere che un’eventuale lacerazione ‘naturale’ possa danneggiare maggiormente il proprio corpo rispetto alla ferita episiotomica. La realtà però potrebbe essere diversa.

Ecco i dati confermati da una ricerca condotta dall’Istituto Superiore della Sanità.
L’episiotomia nel Belpaese viene praticata dalle donne nel 60% dei casi di parto naturale. Una percentuale piuttosto significativa, considerando che in altri paesi europei la soglia è notevolmente più bassa (in Inghilterra solo nel 14%, in Olanda solo otto donne su cento ricevono tale intervento).

Cambiare è quindi doveroso e valutati i rischi di contenziosi legali, potremmo affermare che sia anche quantomeno consigliabile, anche per quegli operatori meno inclini alle raccomandazioni della letteratura scientifica.

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