Si recidono cute, mucose e i tessuti fibromuscolari del perineo al fine di accelerare il parto e, secondo alcuni, per limitare le eccessive sollecitazioni dei tessuti.

Gli eventi traumatici del parto possono dar luogo a insufficienze del contenimento del pavimento pelvico con possibili futuri problemi di incontinenza urinaria da sforzo e/o prolassi dei genitali, ma sono in molti a sostenere che l’episiotomia non diminuisca queste sollecitazioni.

Non vi sono prove scientifiche a supporto di questi presunti benefici dati dall’applicazione routinaria della pratica, ma esistono numerose controindicazioni.
Il protocollo di assistenza al parto dell’OMS recita chiaramente:
“L’episiotomia non deve essere effettuata di routine perché non migliora di per sé gli esiti del parto vaginale e deve essere eseguita solo in caso di necessità”.

Dobbiamo ricordare che la ferita episiotomica, seppur suturata ad arte, spesso è responsabile di problemi locali.
Il dolore perineale infatti è molto frequente nei giorni successivi al parto, esitando in alcune, anche la difficoltà a camminare e/o a sedersi per alcune settimane.

Finite le controindicazioni?
Sono frequenti i casi di donne che lamentato problemi alla ripresa dei rapporti sessuali.
Molte neo mamme infatti non hanno una ripresa soddisfacente dell’attività sessuale per un intervallo di tempo piuttosto significativo, alcune – ma si tratta di casi più rari – hanno trascurato l’intimità sessuale anche per alcuni anni.

In un numero limitato di casi si sono registrati anche problemi di… [SEGUE] 

 

 

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