Usiamo l’arma del “bravo” come una minaccia, e portiamo i nostri bambini a percepire il complimento come una condizione necessaria per avere il nostro amore o il nostro appoggio.
Perché la verità è una sola: noi amiamo i nostri bimbi anche se spalmano un panetto di burro sul pavimento, o se buttano per terra il telecomando.
Li amiamo anche se scopriamo che in realtà non hanno interesse per le lezioni di pianoforte, anche se ci confessano di odiare la torta che prepariamo sempre per loro.
Li ameremo anche se un giorno dovessero scoprirsi omosessuali, o se abbandoneranno l’università ad un esame dalla laurea.
Noi lo sappiamo.
E loro?
Lavale
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