Una crescita costante e, almeno apparentemente, incurante dei gravi danni ai quali le donne possono andare incontro, figlia in parte della cultura dello sballo diffusa nelle fasce età più giovani ma anche di atteggiamenti e disagi che si manifestano durante l’intero arco della vita.
Rosanna Mancinelli, del Centro Nazionale Sostanze Chimiche dello ISS, Istituto Superiore di Sanità, osserva come non ci sia ancora oggi una ferma presa di coscienza su quali sono gli effetti, i danni e i problemi alcol-correlati che, nel loro insieme, rappresentano una seria sfida per chi si occupa di salute pubblica.
È vero, infatti, che l’intera opinione pubblica è portata a scorgere soltanto gli effetti immediati dell’abuso di alcol o di un uso smodato, senza soffermarsi sui danni a lungo termine di un bere che potremmo definire continuo.
A caratteristiche psico-fisiche che la rendono più vulnerabile ai danni a breve e a lungo termine dell’alcol, la donna unisce inoltre i danni, talora irreversibili, che possono essere arrecati al fegato e alla stessa futura madre in caso di gravidanza.
È ormai certo che i maggiori e deleteri effetti dell’alcol sulle donne sono di carattere fisiologico, come dimostrato, almeno a partire dai primissimi anni Novanta, da una lunga letteratura.
Questa vulnerabilità più marcata e, di conseguenza, pericolosa… [SEGUE]