Vi sono anche dati più recenti relativi, i quali non smentiscono il trend, ma anzi non fanno che confermare la situazione difficile delle lavoratrici italiane.

Sempre secondo l’Istat, per esempio, una mamma su quattro tra quelle che lavoravano durante la gravidanza, al momento dell’intervista non lavorava più.
L’Istituto di Statistica ha reso anche noto che, sebbene a fare rinunce lavorative in nome della famiglia siano soprattutto le donne, talora questo capita anche agli uomini: a fare rinunce dettate dalle esigenze famigliari, però, sono poco più di quattro milioni di uomini, ovvero il 19,9% della popolazione maschile.

Si pone poi l’accento sul decisivo aumento delle donne capofamiglia, ovvero quelle che contribuiscono maggiormente all’economia famigliare, o perché guadagnano più del partner, o perché sono mono-genitori oppure vivono da sole.

Riferendosi a dati del 2013, dall’Istat fanno sapere che: “Nonostante la maggiore tenuta dell’occupazione femminile negli anni della crisi, la quota di donne occupate in Italia rimane, comunque, di gran lunga inferiore a quella dell’Ue28: nel 2014 il tasso di occupazione femminile si attesta al 46,8% contro il 59,5% della media Ue28, e la distanza dell’indicatore con l’Europa è aumentata arrivando a 12,7 punti percentuali (10,0 punti nel 2004)”.

Nonostante le lavoratrici abbiano risentito meno… [SEGUE]

 

 

Facebook Comments
1.8K Share
1.8K Share
Share via
Copy link
Powered by Social Snap