Inoltre, è improbabile che tale dose induca una riduzione della percezione dello sforzo realmente eseguito durante un allenamento fisico.
A partire dai risultati emersi, l’EFSA afferma che concentrazioni di caffeina fino a 400 mg al giorno (l’equivalente di 3 tazzine di espresso) in un soggetto sano di età compresa tra 18 e 65 anni non deve destare preoccupazione.

Differente è però l’indicazione destinata alle gravide: durante la gestazione, le donne non dovrebbero assumere più di 200 mg di caffeina die (sotto tale dose sono considerati “improbabili” i danni al feto).
Infatti la quantità di caffeina di tale dose, non influenza la circolazione utero-placentare inducendone vasocostrizione.

Diversamente, poiché la caffeina passa rapidamente la barriera placentare raggiungendo il feto, quando assunta ogni giorno in concentrazioni maggiori può favorire il verificarsi di condizioni quali ad esempio ipertensione, sofferenza ipossica fetale, ritardo di crescita intrauterina, basso peso alla nascita, parto pretermine e, in generale, una aumentata mortalità perinatale.
Da qui la preziosa raccomandazione di attenersi al quantitativo ritenuto esente da rischi.

Dall’analisi dei dati l’EFSA ha inoltre rilevato che nei bambini (dai 3 ai 10 anni) e negli adolescenti (da 10 ai 18 anni) l’assunzione quotidiana di 3 mg per kg di peso corporeo è considerata esente da rischi.
Da ultimo, pare che in alcuni soggetti dosi singole di 100 mg di caffeina possano temporaneamente aumentare il tempo di latenza del sonno (ovvero la quantità di tempo che occorre ad addormentarsi) e ridurne la durata.

 

Fonti Bibliografiche

– Scientific Opinion on the safety of caffeine

– Scientific Opinion on the safety of caffeine EFSA PDF

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