Il “brutto sogno”, infatti, può rivelare a volte la presenza di influenze ambientali o legate alla sfera emotiva anche gravi, che è giusto non sottovalutare.
Questi fattori variano al variare dell’età e delle emozioni che il bambino è chiamato ad affrontare nel suo processo di maturazione, abbracciando all’inizio le prime forme di consapevolezza del rapporto con la madre, fino a ricomprendere esperienze concrete, avvenimenti, paure e ansie legate alla progressiva conquista dell’autonomia dal genitore.
Ogni fase della crescita, quindi, presenta difficoltà emozionali differenti e altrettanto diverse possibili cause degli incubi infantili.
Per affrontare in modo positivo questi episodi ed evitare che assumano il carattere della ricorrenza, quindi, è necessario che il genitore si apra all’ascolto, non ignorando i significati di cui le immagini spaventose riferite dal bambino si fanno portatrici.
Tra le cause di un riposo disturbato da brutti sogni, infatti, si nascondono anche conflitti nell’ambiente familiare o – a seconda dell’età – scolastico, problemi fisici (ad esempio la malattia di un familiare) o legati alla normale fase di svezzamento o dentizione, carenze affettive o paura del buio.
L’ascolto e l’interpretazione delle esigenze del bimbo, uniti all’affetto e all’intuizione dei genitori saranno le giuste chiavi per accompagnarlo durante queste normali fasi di crescita, consentendogli di trovare l’equilibrio necessario alla sua serenità e al riposo.
Fonte Bibliografica:
Through the Night: Helping Parents and Sleepless Infants
Dilys Daws – Editore Free Assn Books;