Si chiama baby brain e colpisce 4 donne in gravidanza su 5. I sintomi? Si avverte la strana sensazione che il cervello sia avvolto da una nebbia, la tendenza è quella di dimenticare le cose e di essere più disattente. Bisogna preoccuparsi? Niente affatto, è un fenomeno del tutto naturale e passeggero.
Ad affermarlo è il risultato di un’analisi capillare eseguita dai ricercatori della Deakin University in Australia che ha coinvolto più di 1.200 donne in dolce attesa. Grazie ai vari esperimenti clinici, gli studiosi sono giunti alla conclusione che il funzionamento cognitivo in gravidanza è ridotto, soprattutto durante il terzo trimestre.
A risentire di questa “nebbia mentale” sono soprattutto le funzioni che riguardano l’attenzione ai dettagli, la risoluzione dei problemi e la pianificazione degli eventi.
I risultati di questo studio, pubblicato su The Medical Journal of Australia, sono comunque da leggere con estrema cautela, secondo gli stessi ricercatori, perché non riguardano l’intera gravidanza e possono anche non comparire.
Un successivo studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience ha addirittura evidenziato come ci sia un’effettiva perdita di materia grigia nella zona dell’ippocampo, la parte del cervello dove vengono generati nuovi neuroni.
Ma attenzione, non bisogna farsi prendere dall’allarmismo perché a due anni dalla nascita del piccolo, queste tessere mancanti vengono ripristinate completamente.
Alla luce di questi risultati, gli scienziati hanno affermato che il fenomeno del baby brain deve essere interpretato come un semplice processo di adattamento alla nuova condizione, come se la donna si preparasse a diventare mamma e a crescere i figli.
È uno stand by temporaneo e non permanente, causato forse da una serie concomitante di fattori come gli sbalzi ormonali ma anche la nausea mattutina, lo stress e il sonno scarso e agitato.
Fonti Bibliografiche
Cognitive impairment during pregnancy: a meta-analysis