La teoria che le incrimina, avanzata da Denham Harman nel 1956, li accusa di svolgere in noi un’azione ossidante dannosa per quasi tutte le componenti dell’organismo umano.
In medicina, gli studi hanno dimostrato una correlazione tra il loro incremento incontrollato e la durata della vita.
E al loro devastante intervento ossidativo sono da addebitarsi molte malattie comuni o mali causati dall’invecchiamento come arteriosclerosi, cataratta, Alzheimer, Parkinson, cancro.
In via generale, la presenza di radicali liberi nel nostro organismo ha lo scopo di eliminare i batteri.
Però il loro prolificare incontrollato – proprio a causa dei fattori esterni negativi e del decadimento della qualità della nostra vita – fa sì che i radicali smettano di badare solo ai germi e attacchino le nostre cellule.
Un “fuoco amico” che porta ogni cellula sana a subire una decina di migliaia di “ferite” al giorno.
Che fare? … [SEGUE]