9 novembre la data presunta del parto, ma ero convinta che ti saresti fatto attendere e che saremmo arrivati all’induzione. Mai una contrazione, mai un indurimento della pancia o uno strano mal di schiena.
Le mie compagne di corso preparto mi prendevano in giro chiedendomi “ma sei sicura di essere incinta?”
È il 3 novembre, sono le 4 del mattino e mi alzo perché ho dei lievi dolori mestruali.
Vado in bagno e trovo il “tappo” o almeno credo che sia quello. Chiamo babbo e gli chiedo di andare in ospedale, solo per tranquillizzarmi e farmi dire che è tutto ok. Il ginecologo mi visita e ci conferma che siamo ancora lontani. Nessuna contrazione né dilatazione.
Forse qualcosa è iniziato, ma dalla perdita del tappo possono passare settimane alla nascita.
Nel frattempo anche quei lievi dolori mestruali sono passati. Torniamo a casa sicuri che ti avremmo atteso ancora un po’.
È il 4 novembre e sono di nuovo le 4 del mattino.
Mi svegliano ancora i soliti dolori mestruali che però sembrano arrivare con cadenza regolare. Alle sei decido di farmi una doccia ed ecco che quei doloretti scompaiono di nuovo. Sarà un “falso travaglio “ ho pensato, così ci hanno detto durante il corso. Sono le 10 ,vado in bagno a fare pipì e vedo del sangue rosso vivo. Non so se è normale, mi spavento un po’ e chiedo a babbo di tornare in ospedale.
Facciamo tracciato e visita… calma piatta e nessuna dilatazione.
La ginecologa ci spiega che il collo dell’utero si sta modificando, ma potranno passare ancora giorni prima del tuo arrivo. Usciamo dal reparto alle 11.50, dobbiamo andare a pranzo dai nonni, ma in macchina quei lievi dolori mestruali si fanno sempre più forti.
Su consiglio della nostra ginecologa torniamo a casa e con l’aiuto di babbo mi spoglio e vado in doccia. Sono le 12.30 circa e I dolori sono tanto forti e ravvicinati, spero con il calore dell’acqua di affrontarli meglio… entro in doccia, ma ecco che ho subito voglia di spingere.
Chiedo a babbo di chiamare l’ambulanza, perché secondo me tu hai proprio voglia di nascere.
Arriva subito l’ambulanza e in poco tempo siamo in pronto soccorso dove ci attendono le ostriche, la ginecologa, il pediatra… sono tutti lì pronti a farti nascere.
La ginecologa ci aveva visitato appena un’ora prima ed è incredula nel vederci così.
Io cerco babbo che ancora non è arrivato, il mio unico pensiero è che arrivi in tempo, per vederti nascere.
Corriamo verso la sala parto, forse riusciamo a farti nascere lì, anche se ho già iniziato a spingere in ambulanza.
Ecco che tra i corridoi incontriamo babbo. È spaventato nel vedere questo lettino correre circondato dai medici e le ostetriche… immaginava ore e ore di travaglio, ma lo rassicuriamo.
“Va tutto bene babbo, Cesare sta nascendo più veloce della luce!
Sono le 13.31 quando ti sentiamo piangere. Sei così piccolo e così bello… arrivato inaspettatamente, sei stata la sorpresa più bella che potessimo ricevere.
Annalisa
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